Quote:	....nn tutti sanno sopportare il ricordo o l'attesa di quei pochi secondi di piacere tra le onde per il resto del tempo che passeranno seduti davanti a un computer...

io mi sò comprato il fingersurf e ci gioco nel lavandino del bagno dell'ufficio

in qualche thread passato dicevo che fare surf è da sfigati...

insomma..vi quoto...o il silenzio oppure finiamola di dire quanto sia figo....

anche perchè secondo me..nn tutti sanno sopportare il ricordo o l'attesa di quei pochi secondi di piacere tra le onde per il resto del tempo che passeranno seduti davanti a un computer...forse me compreso

insomma è anche bene evitare altri potenziali frustrati...

Quote:	il 18/02/2010 ore 13:18 cinfru ha scritto: Shaun, scusa, ma a noi cosa credi che ce ne fotta di quello che scrivi te?

MAVAFFANCULO PIRLA, questo s'è capito da un pezzo.

Shaun, scusa, ma a noi cosa credi che ce ne fotta di quello che scrivi te?

Ma porca vacca ma leggete quando uno scrive? o fate qualche gara strana?

Son stato il primo a sottolineare che il problema Cari Rispo, cinfru e soci è l'IMMAGINE DISTORTA CHE VIENE DATA DI UNO SPORT che sputtana quello sport. e questo Rispobackup per me conta eccome, tu racconti della teoria del pecorone a prescindere dai media e sebbene io la prenda seriamente in considerazione, non credo che il motivo fondamentale sia questo.

Sai un tempo come si allontanavano certi ragazzetti dalle palestre di boxe? gli si diceva che se ti preoccupavi troppo del bell'aspetto non saresti mai diventato pugile, perchè la boxe è bella ma la realtà è che spesso la faccia dei pugili è rovinata. Insomma, continuano a fornire modelli completamente sbagliati ed è per quello che la gente s'impecorisce.

Ovviamente secondo me.

Dimenticate un paio di cosette.

1 - Cercate sempre di giustificare con la civiltà delle immagini, con la moderna povertà di valori, con la pochezza dei modelli proposti dalla TV e dai magazine e bla e bla e bla, un semplicissimo fatto che non è novità e non è moderno per un cazzo: l'uomo è pecorone e quello che fanno alcuni trascina altri nella loro scia. Quindi è vero che tutto questo battage sul surfismo aumenta i praticanti, ma il fatto vero e reale è che aumenterebbero anche senza. Con, l'antropizzazione delle onde aumenta a ritmo più serrato, quindi tutta la promozione del surfismo è nemica del surfista. Ma pure il tempo lo è. Con un esempio già usato: prima o poi andare a surfare sarà come una scampagnata sulla barberino-roncobilaccio.

2 - Il surf è una figata. La sensazione è così piacevole che tutti noi siamo disposti a spendere barche di soldi e prendere camionate di freddo, sacrificare erapporti sociali e pure di peggio (chi non è mai andato al bar sperando che nessuno si accorgesse del puzzo di piscio che gli saliva dalle gambe....), pur di poterla provare, doss'anche su un'onda di merda e per venti secondi in un pomeriggio. Poco tempo fa si scriveva qui "tanto poi appena arriva l'inverno e le onde, vedrai come spariscono tutte ste zanzare dagli spot, e vanno a fare snowboard". E adesso? qualcuno ha fatto la conta delle paperelle in acqua a Levanto in una giornata di onde sul metro a Levanto?

Conseguenza: non è soltanto perché gli hanno raccontato delle balle che la gente inizia  a surfare. Le balle contano sì, ma non giustificano da sole l'aumento di praticanti attualmente in corso. Solo il silenzio potrebbe aiutare, ma figurati: chi mai si sogna di tenere il becco chiuso al giorno d'oggi? no, guai, bisogna aiutaare il prossimo a giungere ad una percezione sensoriale estetica di cui spazio e tempo sono condizioni trascurabili, a evadere la normalità e creare spazi paralleli incentrati sulla visione.

Forse l'unica speranza è in quello che dice cinfru: vogliamo cominciare a spiegare a  tutti che il surfista italiano passa due ore a sguazzare nel proprio piscio e poi va al bar senza manco lavarsi?

Quote:

il 18/02/2010 ore 11:00 cinfru ha scritto: Il VERO prototipo di surfista italiano è in genere un impiegato sfigato, pochi capelli, con un po' di pancetta, che gira su una normale utilitaria, arriva in giacca e cravatta al mare perchè è scappato da lavoro, dopo 2 ore deve correre fuori dall'acqua perchè lo cerca la moglie, e ha problemi di alcolismo (dovuti ad una leggera forma di depressione dovuta alla vita di merda che fa). Generalmente i suoi amici e familiari lo reputano un coglione perchè entra in mare d'inverno. A fine session, di solito, ha mal di schiena.

... e poi a fine session non sò sulla bilancia cosa pesa di più se l'ansia che ti prende nel tornare alle menate quotidiane o l'appagamento ed il gongolamento dell'uscita in mare

mi auto quoto.

MUAHAUAHUAHUAHAH!!

Spettacolo!!

In effetti, per il livello medio che c'è in acqua in Italia (mi riferisco al livello MEDIO, non mi riferisco ai pochi che sanno andare)........se surfassimo con le porte di casa, andrebbe bene lo stesso.

Del resto lo stereotipo di surfista che ti propongono è un ragazzotto coi capelli chiari cotti dal sole, che gira su un pulmino volkswagen, se ne fotte di tutto, ascolta i beach Boys, fuma cannoni e legge libri su Buddha, Confucio o souncazzocos'altro.

Il VERO prototipo di surfista italiano è in genere un impiegato sfigato, pochi capelli, con un po' di pancetta, che gira su una normale utilitaria, arriva in giacca e cravatta al mare perchè è scappato da lavoro, dopo 2 ore deve correre fuori dall'acqua perchè lo cerca la moglie, e ha problemi di alcolismo (dovuti ad una leggera forma di depressione dovuta alla vita di merda che fa). Generalmente i suoi amici e familiari lo reputano un coglione perchè entra in mare d'inverno. A fine session, di solito, ha mal di schiena.

Se proponessero il VERO stereotipo di surfista italiano, secondo me, in mare ci sarebbe davvero tanta gente in meno.