Sabato scorso, dopo una bella uscita a Campo di Mare, me ne sono tronato a Roma, già pronto per la trasferta a Talamone per il giorno seguente. Le previsioni confermavano il termico: era tutto perfetto. Stanco morto ho deciso di lasciare la macchina carica con tutta l’attrezzatura… che ha fatto gola a qualcuno. Dopo un’oretta sono sceso per fare e sono passato vicino alla mia auto. Mi avevano fottuto tutto, ma proprio tutto che sembrava si fossero portati via pure la sabbia dai tappetini.
Inutile dercivere il mio sconforto e il dispiacere per quelle tavole tanto amate e per tutto il resto: il set di pinne wave faticosamente messo insieme e rigorosamente accorciato di vari centimetri grattando tanti reef di numerosi spot sparsi per il globo. Le vele Ezzy (la 6.3 azzurra 2005 e la 5.2 rossa 2006) col simbolo del maiale coniato dal mio amico-fratello Gianpiero e dal sottoscritto. Il mitico RRD swallow 98 con la poppa riparata che surfava da paura le onde col vento leggero - anche lei con l'adesivo del maiale in carena. L'8.6 Southpoint bianco con i fiorellini celesti, che pure io, di limitatissime capacità in assenza di vela, riuscivo a surfare quasi decentemente e a chiudere qualche bel cut back. E poi tutto il resto, il trapezio (uno dei primi termoformati Da Kine mai visti) gli alberi Ezzy e il boma in carbonio, la muta, le prolunghe, i piedi d'albero. Tutto insomma, pure la catina per muta bagnata e gli occhiali da sole Ray Ban ovviamente tarocchissimi. Mandato ormai giù l'amaro boccone e denunciato disperatamente il furto alle autorità, considerato tutto il tempo che mi ci vorrà prima di riportare al completo la mia attrezzatura, sorge spontanea una riflessione: questi furfanti esperti, capaci di forzare uno sportello senza rompere il vetro e senza farsi minimantente notare mentre alle dieci di sabato sera e nel bel mezzo di una illuminatissima piazza di S.Lorenzo che a quell'ora era piena di gente, travasavano tutto quel popo' di roba da una macchina all'altra rischiando di farsi facilissimamente beccare, cosa pensano di farci? Sappiamo tutti quanto è difficile rivendere il materiale usato. E poi, tolti alberi, piedi e prolunghe, se qualcuno provasse ad uscire con la mia attrezzatura in un qualsiasi spot nel raggio di 500 Km verrebbe beccato all'istante se non da me sicuramente da uno dei tanti amici che bazzicano per il Lazio e 'dintorni' tutte le volte che tira un alito vento e a cui ho già fatto una testa tanto con questa storia. Va da se che l'autore del misfatto è qualcuno che del windsurf ne sa ben poco e tra qualche giorno si renderà conto quanto è difficile piazzare la refurtiva. Va anche da se che se qualcuno dovesse incappare per caso in un'allettante proposta d'acquisto del materiale di cui sopra... vi prego avvisatemi!!! Ad ogni modo l'indomani ho rispolverato due vele un po' attempate e la vecchia tavoletta da 90 litri (di cui molti d'acqua visti i buchi tipo scolapasta) e con l'aiuto di Gianpiero e Andrea che hanno prontamente messo a disposizione tutto quello che mi serviva, sono potuto uscire anch'io... Non ci fermiamo davanti a niente, l'importante è surfare: basta planare e i problemi se ne vanno via. Il calore di miei amici e la vittoria dell'Italia hanno trasformato una giornata che si annuncuava tremendamente merdosa in un giorno bellissimo e indimenticabile. Grazie fin da ora a chi potrà aiutarmi e sennò buon vento a tutti! Peppemancini Cell. 328 8141769
|
