Anticiclone e niente freddo

Voglio la neve!
Almeno facesse le onde...
Odio il freddo.
Prendo quel che viene.



Risultati
Sondaggi

Voti: 769
Commenti: 0
 
 
0
    
News & Notizie

   [ Indice Notizie ] [ Surf News ] [ Scrivi Notizia ]
   Vendita impianti di Torino 2006  
 
Pubblicato Martedì 23 Dicembre 2008 Notizia Precedente ] [ Notizia Seguente ]
 
 

Vendita impianti di Torino 2006
Aperta la gara per la vendita degli impianti del Parcolimpico di Torino 2006
- Martedì 23 Dicembre 2008 - 10:12 -

Il 7 maggio si saprà quale sarà il partner straniero che acquisirà il 70 per cento delle quote di Parcolimpico, la società operativa della Fondazione 20 marzo per la gestione dell’eredità post-olimpica. Allora infatti si apriranno le buste della gara bandita ufficialmente ieri, con l’approvazione della procedura da parte del consiglio d’amministrazione. Chi si porterà a casa la concessione trentennale dell’utilizzo di 10 impianti - PalaOlimpico, Palavela, una parte delle Arcate a Torino, la pista di bob, l’impianto del biathlon e l’hotel a Cesana, lo stadio del salto con annesso albergo a Pragelato, il Villaggio Olimpico e l’half pipe a Bardonecchia - dovrà sborsare almeno 2 milioni e 100mila euro, ovvero il 70 per cento di 3 milioni, esattamente quanto Parcolimpico è stata valutata dalla Fondazione e dalla società di consulenza Bain&co. Più esattamente, una forchetta che va da 2 a 4 milioni.

Poco, verrebbe da dire. Ma per il direttore di Top, (Torino Olympic Park, acronimo con il quale è più conosciuta la Fondazione) Paolo Bellino, «la cifra è congrua, siamo consci che non stiamo vendendo pozzi di petrolio». Perché è vero, continua Bellino «che Vela e Isozaki sono due impianti validi, ma non è detto che averli nella stessa città sia un vantaggio. Le Arcate poi sono un punto interrogativo, bob e trampolino in Italia attirano pochi spettatori». Insomma, il profitto per un privato capace ci sarà, ma non si tratta di una manna dal cielo. Anche perché Top ha chiuso il 2007 con 6,3 milioni di passivo, il 2008 sembra destinato a chiudersi attorno ai 5 (va detto, addirittura meglio delle previsioni) e il pareggio è previsto solo per il 2011. Il partner vincitore dovrà quindi essere molto importante, in grado di esporsi e investire in modo consistente, anche perchè il contratto prevede che alla società vincitrice andrà sì il 70% degli utili, ma toccherà coprire il 90% delle eventuali perdite e degli eventuali investimenti. Senza considerare i paletti: 100 giornate l’anno di apertura al pubblico per PalaOlmpico e Vela, 120 per la pista di Cesana e per i trampolini (ma nel 2013 si rivedranno le modalità di gestione), 30 per il biathlon, 210 per le strutture ricettive.

Combinando il tutto con gli elevati requisiti di partecipazione al bando (patrimonio netto di 15 milioni di euro, fatturato di 50 milioni negli ultimi tre esercizi...) il campo dei pretendenti si restringerebbe a 5-6 colossi dell’organizzazione eventi in campo internazionale: nei mesi scorsi hanno già mostrato interesse due società americane, Aeg e Livenation, che restano le favorite per la gara. La scelta del vincitore sarà stabilita tenendo conto, per il 50% del punteggio, dell’offerta economica e per il restante 50% della qualità del piano industriale, con un focus sui primi 5 anni. È auspicata, ma non obbligatoria, la costituzione di vari soggetti in Ati. Sarà necessario, invece, per i partecipanti alla gara, visitare i siti olimpici. «Voglio rimarcare come questa per noi non sia una sconfitta - sottolinea ancora Bellino - ma una scelta in nuce nella costituzione della Fondazione». Intanto vanno avanti le trattative per inserire gli impianti di bob e salto fra le strutture che verranno utilizzate dalla Francia all’interno della candidatura ufficiale alle Olimpiadi 2018. La volontà e l’interesse economico dei due paesi ci sono, manca l’autorizzazione del Cio.


[ Notizia precedente ] [ Notizia seguente ]

 
Discussione sulla Notizia

Non è presente alcun commento a questa notizia.



Altre Notizie