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Replica di Cataldi a PUFF |
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Replica di Cataldi a PUFF
Replica di Emiliano Cataldi all'attacco di PUFF sul forum di SurfReport.it
- Venerdì 1 Giugno 2007 - 21:09 -
Ciao a tutti gli utenti del forum di Surfreport,
Immagino che molti di voi siano a conoscenza dei post lasciati su questo forum da un utente registrato come "puff" all'interno dei quali vengono fatte delle pesanti affermazioni sul mio conto, su una delle ditte alle quali sono legato e su una rivista di settore (SurfNews) con la quale collaboro da tempo.
Come penso sia mio diritto avrei voluto poter rispondere a chi, senza aver avuto nemmeno il coraggio di firmarsi, ha gettato discredito su di me e sul mio operato riportando delle informazioni completamente prive di fondamento con l'unico scopo di ledere la mia immagine e rispettabilità. Purtroppo questo non è stato possibile in quanto la discussione è stata bloccata dai moderatori del sito prima del mio ritorno in Italia (quando la discussione era ancora attiva mi trovavo all'estero in un luogo privo di collegamento internet), quindi colgo l'occasione per chiarire una volta per tutte la mia posizione in questa vicenda nella quale, mio malgrado, sono stato tirato in ballo.
Per prima cosa vorrei mettere in chiaro che non mi sono mai permesso, e mai mi permetterei, di cacciare qualcuno fuori dall'acqua. Non l'ho mai fatto nello spot di casa e a maggior ragione non mi permetterei mai di farlo in casa d'altri. Il fatto che io abbia cacciato dei ragazzi di Cosenza (Calabria) da Bova (Calabria), come affermato da "puff" nel suo post, è assolutamente inventato e privo di fondamento. Avendo sostenuto pubblicamente una simile affermazione, caro "puff", ti sei dato del bugiardo da solo. E lo hai fatto pubblicamente. Complimenti.
Altra questione che sta particolarmente a cuore al nostro amico è il cosiddetto "sputtanamento" dei secret spot, nel caso specifico di Bova in Calabria. Bova non è un secret spot. Magari non te ne sei accorto "puff", ma negli ultimi sette mesi Bova ha ospitato, riscuotendo un buon successo ed una ampia copertura mediatica (con tanto report foto e video in tempo reale su internet), ben due gare (di cui una di campionato IST 2007) patrocinate da Surfing Italia. Probabilmente ti è anche sfuggito che lo stesso spot, con tanto di cartina, foto, descrizione completa ed indicazioni per raggiungerlo compare, per volontà dei locali, nella Guide di SurfNews fin dal 2001 e sul web almeno dal 2002.
Ci tengo a sottolineare "PER VOLONTA' DEI LOCALI", in quanto tutto quello che viene scritto, fotografato e pubblicato su SurfNews (a maggior ragione sulla Guide) è da sempre subordinato all'approvazione delle varie comunità locali sparse in giro per l'Italia. Tenendo questo a mente, sia personalmente che come collaboratore del giornale ho SEMPRE chiesto il permesso ai locali prima di fotografare qualsiasi spot, ho SEMPRE chiesto la loro approvazione prima di pubblicare una foto e le eventuali informazioni riguardanti gli spot in questione, e soprattutto ho SEMPRE tenuto la bocca chiusa e la macchina fotografica al suo posto quando mi è stato chiesto di farlo. Quindi, caro "puff", non venirmi ad insegnare come si mantiene un "secret" o come rispettare i locali.
Nel caso secifico citato da "puff", mi sorprende che una persona così bene informata sui fatti abbia dimenticato di menzionare un piccolo dettaglio, ossia il pericolo imminente che lo spot venga distrutto per sempre dalla realizzazione di barriere soffolte e come questo abbia di fatto messo la comunità locale di fronte ad un bivio: rassegnarsi e continuare a surfare in pochi finchè lo spot non verrà distrutto oppure fare qualcosa di concreto e cercare un punto di contatto con le amministrazioni locali. Autonomamente, ed intelligentemente a mio modo di vedere, i ragazzi del posto hanno optato per la seconda strada, cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica e l'amministrazione locale sull'importanza che Bova riveste nell'ambito della scena surfistica Italiana ed internazionale anche attraverso iniziative come le gare (che hanno ottenuto il patrocinio del Comune di Bova) e della crescente esposizione sui media di mezzo mondo (basti pensare alla eco suscitata dal progetto Sipping Jetstreams o al più recente articolo pubblicato in rete da Surfline, http://www.surfline.com/travel/travel_bamp.cfm?id=9129). I locals di Bova sapevano fin dall'inizio che così facendo sarebbero andati incontro ad un crescente affollamento del loro spot, ma nonostante questo hanno optato per il male minore: ben vengano trenta persone sul picco (che fra l'altro spendono soldi in un paese dove di turisti se ne vedono ben pochi altrimenti) ad ogni mareggiata se questo può servire a salvare il loro spot di casa.
Quello che trovo paradossale è come "puff", che pure abita a dieci ore di macchina dallo spot in questione e a Bova è stato si e no mezza volta in vita sua, si sia arrogato il diritto di rivolgere accuse infamanti nei miei confronti senza nemmeno conoscere la realtà dei fatti o interpellare i locali in merito alle sue perplessità. Accetta un consiglio "puff", la prossima volta prima di aprire bocca e dargli fiato informati su come stanno davvero le cose...almeno la smetti renderti ridicolo di fronte all'intera comunità surfistica italiana.
Infine ci terrei a precisare che, contrariamente a quanto "puff" continua ad affermare, non ho mai ventilato, neanche lontanamente, la possibilità di querelare chi ha usato questo forum per diffamarmi pubblicamente, e questo te lo può confermare lo stesso Paolo con il quale ho discusso della questione in privato. Quindi chiunque tu sia, cotinui a mentire sfacciatamente quando affermi il contrario. Complimenti di nuovo.
Da ultimo vorrei farti notare, caro "puff", che se ho chiesto ad un tuo amico di sapere come ti chiami e che faccia hai è stato solo perché avrei voluto guardarti dritto negli occhi mentre ti chiarivo le lacune giganti che hai dimostrato di avere. Invece, da bravo vigliacco quale hai dimostrato di essere, hai continuato a nasconderti dietro un nickname fino alla fine... Bravo, immagino che tuo figlio sarà sicuramente orgoglioso di avere un padre come te.
Grazie per lo spazio concessomi,
Emiliano Cataldi.
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